All’atto della fondazione nel 1903, l’allora Associazione Calcio Hellas adottò quale stemma uno scudo ovale palato gialloblù, diviso trasversalmente da un cartiglio bianco con l’epigrafe aurea HELLAS; nel campo inferiore era collocato lo stemma araldico cittadino – una croce d’oro in campo azzurro -, il quale in diverse occasioni è apparso in solitaria sulle maglie da gioco, libero da ulteriori orpelli. Dallo stesso anno l’Hellas gioca nel nuovo e omonimo Marcantonio Bentegodi: viene all’epoca inaugurato con una capienza di 40 000 spettatori, senza copertura in nessun settore e possiede l’allora usuale pista di atletica. Il settore giovanile del Verona è formato da quattro squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Primavera, Allievi Nazionali, Allievi Nazionali B e Giovanissimi Nazionali 2000), due partecipanti a livello regionale (Giovanissimi Regionali e Giovanissimi Professionisti) oltre a due rappresentative di Esordienti e due di Pulcini. La prima divisa mai utilizzata all’atto della fondazione era a quarti bianca e nera, ricalcava i colori della Bentegodi Verona, mentre dal 1909 cominciano ad essere usati i colori attuali; tali divise non furono mai usate nei campionati ufficiali nazionali. Con questa partecipazione alla Coppa di Lega Pro il Gubbio continua a essere la seconda squadra umbra con più partecipazioni dopo la Ternana.
La partecipazione del Verona ai campionati di calcio è qui esposta; quello scaligero è uno dei 16 club italiani che hanno sempre militato nelle categorie professionistiche. Per i campionati 2013-2014 e 2014-2015, la Lega Serie B ha introdotto per il proprio campionato il cosiddetto top sponsor – comune a tutte le compagini del torneo cadetto – sul retro delle maglie: per le due stagioni citate, NGM fu presente sulle divise di tutte le squadre del campionato cadetto. Nel 2018 la società indisse un concorso per creare una mascotte: il 12 dicembre fu presentato Zeno, una scala gialloblù a pioli con occhi, gambe e braccia «cartoonesche» e sul retro il numero 12, in riferimento alla data dello scudetto (12 maggio) oltre a sottolineare il ruolo di dodicesimo uomo, mentre il nome è riferito al Santo patrono cittadino. In ambito cinematografico, il Verona viene citato nel film Ultrà di Ricky Tognazzi (1991): in particolare Principe, il protagonista interpretato da Claudio Amendola tifoso romanista, fa riferimento ad una vittoria fittizia dei capitolini ai danni dei veronesi, sul risultato di 3-2. Viene menzionato anche nel film L’allenatore nel pallone (1984), dove batte 3-0 la Longobarda del protagonista Oronzo Canà, interpretato da Lino Banfi.
Dopo l’ultima stagione di David al Trento, che in estate passò al Bologna, il posto venne lasciato a Claudio Molinari, poi, nel 1983 il Trento, partito addirittura con propositi di Serie B, si ritrovò alla fine ultimo con 12 punti ed un valzer di panchine con ben tre allenatori: Cappelli, Ansaloni e infine Bazzarini retrocedendo in Serie C2. Daniele Cacia, con le 24 reti siglate nel campionato di Serie B 2012-2013, detiene il record assoluto di marcature in una singola stagione con la maglia gialloblù. 1995-96 – 3º nel girone B della Promozione Lombardia. 2016-17 – 4º nel girone A di Serie D. Vince i play-off. Nel corso della sua storia la squadra ha cambiato varie volte lo stile della divisa, alternando maglie con un blu predominante e con dettagli gialli a maglie blu a croce gialla, altre ancora a strisce orizzontali o verticali, oppure bicolori. La svolta nello stile del tifo si ha nel 1976, quando i brigatisti stringono la storica amicizia con i tifosi del Chelsea iniziando a esporre allo stadio l’ancora oggi consueta Union Jack. Alla fusione con la Bentegodi, avvenuta all’inizio del campionato di Divisione Nazionale 1928-1929, il campo di Borgo Venezia viene abbandonato dal Verona perché il Comune, dopo aver completamente ristrutturato il vecchio campo di piazza Cittadella lo trasforma nello «Stadio Bentegodi» usufruendo delle facilitazioni finanziarie definite dalla legge per la realizzazione dei campi sportivi del Littorio.
La divisa da trasferta è generalmente gialla con dettagli blu mentre per la terza divisa è stato usato principalmente il bianco o, talvolta, il nero. Durante il ventennio fascista lo stemma fu un rettangolo verticale con il fondo raccordato e diviso in due metà (una blu e una gialla) da una diagonale (dal basso a sinistra all’alto a destra) raffiguranti un littorio e la scala a pioli: sul cartiglio nero sopra al rettangolo vi era la scritta A.C. VERONA. Quando trovi la maglietta che stavi cercando, premi sul pulsante a destra Acquista ora e scoprirai anche i tempi e i costi di spedizione che variano a seconda dell’articolo e della destinazione (per gli abbonati ad Amazon Prime la spedizione è gratuita sulla maggior parte dei prodotti e impiega pochi giorni). Per l’annata 1950-1951 il Foggia aumentò la capienza dello stadio a 10.000 posti, ampliando una tribuna, e costruendone una nuova, inoltre creò un sottopassaggio, gli spogliatoi, ed il muro di cinta danneggiato dalla seconda guerra mondiale. 2019 – Al termine del campionato, il Foggia Calcio S.r.l.
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