Il nuovo fallimento anche del Perugia Calcio nel 2010 portò al prematuro abbandono del recente stemma. I supporters ciociari, in un’iniziativa rivolta alla società del Frosinone Calcio per l’intitolazione di spazi del nuovo stadio Benito Stirpe ad importanti dirigenti, allenatori, calciatori e giornalisti della storia del club, hanno voluto includere anche Riziero di Camillo. Dopo il fallimento dei Gaucci e la creazione della nuova società Perugia Calcio nel 2005, venne realizzato anche un nuovo stemma societario, che in pratica si limitava a riprendere le forme e i contenuti dei precedenti. Questa prima versione era contornata dalla dicitura AUGUSTA PERUSIA; lo stemma venne cucito subito anche sulle maglie biancorosse, all’altezza del cuore. 1991-1992 venne brevemente sperimentata un’insolita maglia trinciata biancorossa – mal digerita dalla tifoseria e presto soppiantata da una più tradizionale -; infine la divisa dell’annata 1998-1999 presentava la manica sinistra lasciata completamente bianca. 2001-2002, quando il grifone ritornò da solo sul petto delle maglie, e contemporaneamente lo stemma societario venne spostato sulla manica sinistra. 1998-1999 vide l’utilizzo di una casacca da trasferta con gradazione principale il cobalto – che manteneva come caratterizzazione la manica sinistra bianca già propria della prima maglia, ma a differenza di quest’ultima sfoggiava dettagli in arancione.
1998-1999 dove però si limitò a fare da contorno, in quanto il colore preminente sul terzo completo perugino risultò il bianco. Il completo biancorosso, fatte salve le piccole modifiche e variazioni da una stagione all’altra, è la classica divisa da gioco con cui il club perugino scende in campo. Nella storia della compagine umbra poche sono state le significative variazioni riscontrate nella fattura della maglia, la più importante delle quali si verificò negli anni 20 quando la squadra disputò diverse stagioni indossando una casacca a righe verticali biancorosse. L’inno ufficiale della squadra è Alè Perugia. Così il club nerazzurro ha presentato la seconda maglia sul proprio sito ufficiale. Società Sportiva Libertas che nacque dalla scissione vestiva proprio tale completo, ovvero maglia bianconera, pantaloncini neri o bianchi, e calzettoni anch’essi neri. Non va inoltre dimenticato quanto avvenne nell’annata 1998-1999, quando una «problematica» caratteristica cromatica dei tre completi da gioco perugini, recanti tutti pantaloncini bianchi, portò – a stagione in corso, e per l’unica volta nella storia della squadra – alla realizzazione di un’ulteriore quarta divisa: questa si presentava di fatto come un completo nero, con inserti a righe orizzontali rosse e bianche lungo la maglietta, e riproposti poi anche su pantaloncini e calzettoni.
Il 16 gennaio, al termine dell’1-1 contro il Chievo, il pubblico del “Massimino”, così già fatto in precedenza con Baldini ed Atzori, sfiducia palesemente il tecnico. Gli ottimi risultati sportivi raggiunti dal Perugia con quella casacca, i migliori della storia dei grifoni, hanno fatto sì che questa maglia di fine anni 70 rimanesse nell’immaginario collettivo dei tifosi, tanto che nei decenni successivi la società biancorossa l’ha spesso riproposta come divisa-speciale in occasione di importanti sfide e celebrazioni; nel 2012, la rivista italiana Guerin Sportivo ha inoltre classificato questa maglietta al 94º posto tra le 100 più belle di sempre nella storia del calcio. Sino alla fine degli anni 80 la canonica terza uniforme perugina si limitò a un totale completo blu che, per quanto concerneva il template di base, riprendeva in toto lo schema delle altre divise stagionali, il più delle volte con colletto e bordini in bianco; l’annata 1984-1985 fu una delle poche in cui si segnalarono delle eccezioni, con la novità del colore rosso su alcuni dettagli. L’esito dello spareggio sorrise al Perugia, così tale uniforme scaramantica venne nuovamente riproposta alla fine della Serie A 2003-2004, quando i grifoni si prepararono ad affrontare uno spareggio-salvezza interdivisionale contrapposti alla Fiorentina: stavolta lo stratagemma scaramantico non funzionò, coi biancorossi sconfitti nel doppio confronto e retrocessi.
Tra le curiosità legate a questa divisa, degno di nota rimane il particolare caso di Perugia-Milan (1-1) del 14 ottobre 1979: a causa di un disguido, i rossoneri dimenticarono a Milano la loro seconda maglia bianca, sicché furono costretti a scendere in campo vestendo la terza casacca blu dei grifoni. Nel 2023 in occasione della partecipazione alla terza serie A nella storia del club, esce il brano «Sogno Giallo Blu», con testo e musica di Simone Aquilini, dedicato al raggiungimento della massimo campionato. Da notare come, nello specifico degli anni 90, siano state ciclicamente proposte alcune sperimentazioni cromatiche anche per la seconda casacca perugina, che in alcune stagioni ha visto il classico bianco soppiantato da tinte come il blu o il grigio. La leadership, la guida degli uomini, alla cui mancanza è fatta risalire la sconfitta dell’esercito americano in Viet Nam, è dote costante dell’ufficialità e ad essa è dovuto il mancato sfascio dell’esercito pur sottoposto a un dissanguamento spaventoso e a una serie continua di sconfitte. Qui, nasce l’Invincibile Fasano, la squadra che stravince il campionato 1992-93 con 52 punti, 54 gol e nessuna sconfitta eguagliando il record del Milan di Capello.
È possibile trovare maggiori informazioni su maglia barcellona viola sulla nostra homepage.